L’emergenza sanitaria ha reso necessarie trasformazioni che hanno coinvolto, in molti casi rivoluzionato, la quotidianità delle famiglie e il nostro stile di vita rendendoci alieni digitali; spazi e tempi si sono trasformati e lo stesso è accaduto per lo spazio digitale, l’unica “piazza aperta e accessibile” durante il lockdown in cui la sicurezza della distanza attraverso lo schermo ha permesso di restare in contatto con luoghi e persone: scuola, lavoro, amici, parenti.
Per alcune famiglie l’incontro/scontro con l’utilizzo obbligato della tecnologia per le lezioni online, le piattaforme per il caricamento dei compiti, i numerosi account hanno rappresentato novità dapprima faticose ma, giorno dopo giorno, si sono trasformate anche in un inedito mezzo di condivisione con i propri figli.
All’interno di cambiamenti attualmente in atto, genitori, bambini e ragazzi sono stati dunque costretti a rivedere il proprio rapporto con il digitale: ma in che modo? Quali possibili preoccupazioni e rischi, da un lato, e quali possibili risorse e preziosità?
Alieni digitali, i numeri
A partire da questi nuovi e importanti interrogativi, l’Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus ha ideato un questionario online dal titolo “Digit-alieni al tempo della quarantena” (compilabile al link https://forms.gle/gXUFG8hXEkxhTVRW9), diretto a genitori con figli di età compresa tra i 5 e i 18 anni.
La raccolta delle risposte e la loro analisi sono tuttora in atto – e vi invitiamo a partecipare! – ma emergono già i primi interessanti risultati, come ad esempio un dato rispetto alla necessità di acquisto (per il 37% dei casi) di nuovi dispositivi principalmente per motivi legati all’educazione. Durante la quarantena, inoltre, l’utilizzo dei device è aumentato per il 65% dei genitori intervistati: il 30% dei ragazzi ha passato circa 5-6 ore durante la giornata su Internet, il 20% circa 7-8 ore, il 12% più di 8 ore. Rispetto al periodo precedente, in tutti i casi, questo tempo di utilizzo secondo i genitori è aumentato, così come è incrementata (nel 46% dei casi) la preoccupazione rispetto al tempo passato online dai propri figli.
Secondo la maggioranza di mamme e papà intervistati (65%), la quarantena ha messo in risalto aspetti sia positivi sia negativi della tecnologia; per il 23% dei genitori, invece, tale momento ha posto maggiore attenzione sulle opportunità e sulle risorse, mentre per il restante 12% questo periodo difficile ha messo in evidenza in particolar modo rischi e criticità e la necessità di sapere come educare i figli ad un corretto uso degli strumenti digitali.
Molti sono gli interrogativi ancora aperti relativi a un mezzo, la tecnologia, il cui uso ha sicuramente subìto veloci trasformazioni per adattarsi alla situazione attuale: siamo cambiati anche noi con essa? E in che modo?
Alieni digitali articolo a cura di
Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
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