L’autosvezzamento o alimentazione complementare a richiesta ACR, proposta in Italia dal 2001 dal pediatra Lucio Piermarini, è il processo attraverso il quale si introduce il cibo solido nella dieta del neonato, insieme al latte materno o artificiale senza seguire i rigidi schemi della pappa piatto unico. Questo processo avviene solitamente intorno ai 6 mesi di età del bambino e si basa sul principio che il bambino manifesta il proprio interesse per il cibo mentre partecipa attivamente ai pasti degli adulti, prendendo quello che gli sembra interessante e portandolo alla bocca. La tavola è condivisa da tutti ed il menù è unico, i più piccoli che all’inizio saranno solo spettatori, dopo un po’ vorranno provare gli alimenti, seguendo le loro modalità.
L’alimentazione complementare a richiesta è un approccio alla nutrizione del bambino che si basa sul rispetto del suo appetito e delle sue esigenze individuali, invece di seguire rigidi schemi di alimentazione. In questo tipo di approccio, il bambino viene incoraggiato a mangiare quando ha fame e a fermarsi quando è sazio, senza forzare l’ingestione di cibi specifici o quantità precise. Continuando a proporre alimenti si rischia di preoccuparsi perché il bambino non mangia, innescando potenzialmente conflitti genitore-bambino. È importante seguire le modalità del bambino e non forzarlo in alcun modo. Lo svezzamento infatti non è un processo lineare: ogni bambino è diverso ed avrà i propri tempi e le proprie esigenze da rispettare.
Qualche anno più tardi, in Inghilterra, si sviluppa la teoria molto simile del Baby-led weaning BLW pratica di svezzamento che lascia al bambino l’autonomia e la libertà di stabilire cosa, quanto e a che velocità mangiare, senza che gli alimenti siano ridotti in purea ed il bambino imboccato.
Principi dell’alimentazione complementare a richiesta:
- Rispetto del ritmo del bambino: invece di imporre un programma di alimentazione rigido, i genitori dovrebbero rispettare il ritmo del bambino e offrire il cibo quando il bambino è pronto a mangiare.
- Scelta degli alimenti: gli alimenti offerti al bambino dovrebbero essere nutrienti e adatti all’età del bambino. Inoltre, i genitori dovrebbero cercare di offrire una varietà di alimenti per garantire una dieta equilibrata.
- Offrire il cibo in modo positivo: i genitori dovrebbero offrire il cibo in modo positivo e senza forzare il bambino a mangiare. Inoltre, dovrebbero evitare di usare il cibo come ricompensa o punizione.
- Consentire al bambino di esplorare il cibo: i bambini dovrebbero essere incoraggiati a esplorare il cibo in modo autonomo, utilizzando le mani o le posate. In questo modo, il bambino può sviluppare le sue abilità motorie e imparare a controllare la quantità di cibo che mangia.
Gli alimenti complementari
Gli alimenti complementari sono cibi diversi dal latte materno o dal latte formulato che vengono introdotti nella dieta del bambino a partire dai sei mesi di età, quando il latte materno o il latte formulato non sono più sufficienti per soddisfare le esigenze nutrizionali del bambino. Gli alimenti complementari possono includere frutta, verdura, cereali, proteine, come carne, pesce, uova, legumi e latticini.
La maggior parte delle organizzazioni sanitarie raccomanda di iniziare l’alimentazione complementare intorno ai sei mesi di età, anche se ci possono essere alcune variazioni in base alle esigenze individuali del bambino. È importante consultare il pediatra per avere un’indicazione precisa sull’inizio dell’alimentazione complementare per il proprio bambino.
Come introdurre gradualmente gli alimenti complementari
L’introduzione degli alimenti complementari dovrebbe essere graduale, iniziando con piccole quantità di cibo e aumentando gradualmente la varietà e la quantità di alimenti offerti. Questo approccio consente al bambino di abituarsi ai nuovi sapori e alle nuove consistenze e di evitare il rischio di intolleranze alimentari. Inoltre, l’introduzione graduale degli alimenti complementari consente di monitorare eventuali reazioni allergiche o problemi digestivi.
Un ambiente favorevole all’alimentazione complementare a richiesta
I pasti sono condivisi in famiglia e si mangiano gli stessi alimenti del bambino, si consiglia di creare un’atmosfera tranquilla e rilassante, evitando distrazioni come la televisione o i dispositivi elettronici.
Vedi i tagli sicuri degli alimenti per i bambini.
E’ importante osservare attentamente i segnali di fame e sazietà del bambino e non forzarlo a mangiare quando non ne ha voglia. Si dovrebbe permettere al bambino di decidere quanto mangiare e quando fermarsi. Inoltre, si potrebbe offrire al bambino una varietà di alimenti sani e nutrienti e promuovere un’esperienza alimentare positiva, evitando di creare stress o pressioni durante i pasti.
Offrire cibi nutrienti e sani, evitando alimenti altamente processati o ricchi di zuccheri e grassi, e il limitare il consumo di sale e zucchero durante l’alimentazione del bambino. Prestare attenzione alle dimensioni delle porzioni, evitando di offrire al bambino quantità eccessive di cibo.
Vantaggi dell’alimentazione complementare a richiesta
Possibilità di promuovere una maggiore autonomia e consapevolezza del bambino rispetto all’alimentazione, il rispetto dei segnali di fame e sazietà del bambino e una maggiore varietà di alimenti offerti. E’ un approccio valido e salutare per l’alimentazione del bambino, ma richiede attenzione e flessibilità da parte dei genitori e del pediatra per garantire una corretta alimentazione e la soddisfazione delle esigenze nutrizionali del bambino.Inoltre, l’alimentazione complementare a richiesta può aiutare a prevenire l’eccesso di peso e l’obesità infantile, promuovendo uno stile di vita sano e attivo fin dalla prima infanzia.
Difficoltà dell’alimentazione complementare a richiesta
Può essere difficile valutare la quantità di cibo che il bambino mangia e garantire che riceva tutti i nutrienti necessari. Inoltre, richiede un maggiore coinvolgimento dei genitori durante i pasti e potrebbe richiedere più tempo e pazienza rispetto all’alimentazione tradizionale.
Durante l’introduzione degli alimenti complementari, è importante essere consapevoli dei possibili allergeni alimentari e introdurre gradualmente nuovi alimenti per monitorare eventuali reazioni.