Soffrire di allergia alimentare impone una modificazione del proprio stile di vita, della propria dieta e delle proprie attività sociali e la convivenza con le necessarie restrizioni è molto faticosa, soprattutto per gli adolescenti, desiderosi di una “vita normale”: la Dottoressa Alice Tassani, psicologa e membro dell’équipe dell’Associazione Pollicino ha sviluppato il progetto Le allergie alimentari in adolescenza attraverso il quale si vuole conoscere in modo obiettivo e completo con il coinvolgimento di adolescenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni con almeno un’allergia alimentare ed i loro genitori, quale sia l’impatto psicologico che le allergie alimentari comportano.
Gentile Dottoressa, ci può dire come nasce il progetto e qual è il suo obiettivo?
L’aumento delle allergie alimentari, soprattutto in età evolutiva, ha suscitato nell’équipe dell’Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus il desiderio di sviluppare un progetto che si focalizzi sul disagio psicologico che può derivare dalla convivenza con queste patologie e sui nuovi significati che il cibo può assumere.
“Le allergie alimentari in adolescenza” si propone quindi di conoscere in modo obiettivo e approfondito l’impatto psicologico che le allergie alimentari hanno in adolescenza. Nello specifico, verranno proposti due questionari volti ad indagare, da un lato, il punto di vista di ragazzi e ragazze tra i 13 e i 17 anni con almeno un’allergia alimentare, dall’altro quello dei loro genitori.
Quindi questo progetto non si rivolge solo agli adolescenti?
Esattamente, il progetto coinvolge anche i genitori, in linea con le modalità di lavoro dell’Associazione che valorizza le intuizioni di mamme e papà in quanto migliori conoscitori del bambino. L’ascolto della loro voce è fondamentale in “Le allergie alimentari in adolescenza” per arricchire ancora di più il quadro: la loro osservazione privilegiata può cogliere dettagli del rapporto che i figli allergici hanno con le varie pietanze e con il momento del pasto in generale.
Perché l’età evolutiva scelta per questo progetto è proprio l’adolescenza?
Convivere con un’allergia alimentare implica necessariamente una modificazione del proprio stile di vita, delle abitudini alimentari e delle attività sociali per evitare reazioni allergiche potenzialmente pericolose. Queste restrizioni richiedono molta attenzione e sono faticose in generale, ma possono esserlo ancora di più durante l’adolescenza. Infatti ragazzi e ragazze, che desiderano una vita “normale” e sono più inclini alla ricerca del rischio, potrebbero essere meno rigorosi e vigili nel controllo degli allergeni per potersi sentire accettati dai pari e vivere con un minor senso di ingiustizia. In questo modo, però, più facilmente possono esporsi a contatti accidentati e ad episodi di reazione allergica grave.
In conclusione, perché è importante conoscere l’impatto psicologico delle allergie alimentari in adolescenza?
Certamente l’adolescenza è un periodo di grandi trasformazioni fisiche e psichiche che creano insicurezza e paura. La presenza di un’allergia alimentare può, ancor di più, affaticare il soggetto. Per poter alleggerire il carico che una simile allergia porta con sé, è dunque importante conoscere i vissuti e le preoccupazioni che ingombrano i giovani, i quali necessariamente devono adottare un comportamento vigilante nei confronti del cibo. Così sarà possibile promuovere il loro benessere.
L’indagine allergie alimentari in adolescenza è composta da due questionari
Il primo rivolto ai genitori, il secondo agli/alle adolescenti. Sono anonimi e richiedono solo pochi minuti.
Il collegamento permetterà di raggiungere il questionario dei genitori. Al termine della compilazione sarà possibile accedere a quello per gli adolescenti.
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