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Cambiare è possibile veramente (?)

Una mia amica si è appena tagliata i capelli. Un taglio drastico, di quelli che, anche senza essere grandi conoscitori della mente femminile, parlano della voglia di cambiare.
Non solo i capelli, ma anche la propria vita.
L’altro giorno, la ragazza in questione, forse per prepararsi psicologicamente al pomeriggio con le vecchie amiche, ha dato un’occhiata alle foto dei tempi che furono, e ne ha notata una di tantissimi anni fa in cui lei aveva i capelli esattamente uguali ad oggi.
“Ma allora non sono cambiata, sono sempre uguale”,  ha detto un po’ delusa.

Abbiamo brindato ai cambiamenti. Ma cambiare è davvero possibile?
Cambiare vita, cambiare lavoro, cambiare città, cambiare casa.

Ma poi mi chiedo, è importante il cambiamento in sé o ci basta la voglia di cambiare, il progetto della grande rivoluzione, che ci fanno sognare un po’, che ci danno l’energia per le cose di ogni giorno, e ci fanno essere un po’ più felici già da soli?

E il cambiamento, una volta realizzato, non rischia di lasciarci una struggente nostalgia per quello che abbiamo lasciato? Per chi, per esempio, se ne è andato da qui, non basterà una passeggiata tra Brera e Piazza del Duomo, per desiderare di non aver cambiato mai?
Quanto desideriamo il cambiamento, e quanto invece ci fa, nei fatti, un po’ paura?

E quando si hanno dei bambini, è possibile cambiare? Certo, i piccoli hanno bisogno di stabilità. E per noi, sagge mamme, niente conta più di questo.
Ma tra chi ha dei figli e chi non ne ha, c’è poi tutta questa differenza? Forse le mamme hanno solo una scusa in più. Se abbiamo voglia di cambiare qualcosa nella nostra vita, forse dovremmo farlo, anche da mamme.
O almeno provarci davvero.
E comunque evitare di fare dei nostri figli un alibi per la nostra paura, di cambiare,
di riuscire a realizzarci, o, meglio, per la paura di non riuscirci.

Ma non doveva essere un pomeriggio spensierato tra vecchie amiche?

Verso sera, tornando a casa, ho incontrato un amico del liceo che non vedevo da allora.
Per l’entusiasmo ho chiuso la telefonata che stavo facendo, e mi sono fermata a parlare di allora. “Giuli”, mi ha detto lui, “non sei cambiata per niente, sei sempre uguale”.
Lo so che era un complimento, ma un po’ mi ha fatto pensare.

Perché un po’ tutte noi, in fondo abbiamo voglia di cambiare.

Per altri post andare a il Blog di Giuliana.

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