Perché mio figlio si lava continuamente le mani? Sono passati più di 3 anni dall’inizio della pandemia da Covid-19, che ha fatto la sua comparsa improvvisa nelle case di tutto il mondo. Difficoltà, paure e fatiche hanno attraversato gli adulti, ma quali sono i sentimenti, e cosa sono i comportamenti rituali, che hanno caratterizzato bambini e adolescenti, già impegnati in fasi delicate della crescita?
La comparsa dei comportamenti rituali
In concomitanza con l’arrivo di questo virus e, dunque, con le restrizioni attuate per arginare la pandemia, si è verificato un aumento dei vissuti legati all’ansia. Lo stravolgimento della quotidianità ha portato, in alcuni casi, all’accentuarsi di azioni ripetitive messe fisiologicamente in atto dai bambini; la ritualità infatti scandisce un tempo che può supportare l’interiorizzazione di novità, ciò che tuttavia può accadere è che queste azioni divengano vere e proprie ossessioni e compulsioni, qualcosa che non si riesce a non fare. È in queste situazioni che i movimenti reiterati del bambino o del ragazzo possono assumere la forma di messaggio, per chiedere aiuto all’altro rispetto ad una difficoltà.
Comportamenti rituali: quali messaggi?
Il rituale ha un’importante funzione comunicativa, ma spesso non è possibile comprenderne a priori il significato se prima non si prova ad ascoltare il tipo di preoccupazione o domanda che porta con sé; il rituale può permettere infatti di conoscere ciò che altrimenti non sarebbe emerso e, davanti alla sua manifestazione, occorre chiederci se sia un semplice rito che funge da supporto al cambiamento o se sia un sintomo, qualcosa che si impone ma che non permette di risolvere una dissonanza emotiva interna o esterna.
In molti casi, quello che si è creato con la pandemia nella vita dei più piccoli è stato disordine e disorientamento, affiancato da nuove necessità come lavarsi frequentemente le mani, mettere in fila i giochi prima di dormire, addormentarsi solo in un particolare modo… tentativi, forse, di ristabilire una routine e ritrovare delle certezze, a volte tipiche di fasi evolutive precedenti.
La Dott.ssa Pace, Psicoanalista e Presidente dell’Associazione Pollicino, in un’intervista sosteneva che “effettivamente anche i bambini hanno dovuto fare i loro conti con gli effetti della repentina metamorfosi della loro vita a causa del coronavirus […]: questa disorganizzazione nella loro vita ha stravolto sicuramente le abitudini quotidiane e le loro giornate”.
Il ruolo della famiglia
Capita spesso che sintomi di questo tipo preoccupino i genitori, desiderosi di aiutare i figli a trovare una risoluzione rispetto a tali pratiche e capaci, in questo senso, di soffermarsi all’ascolto della reale esperienza emotiva sottesa a tali rituali.
Ci sembra infatti importante sottolineare come i bambini apprendano enormemente dalla propria famiglia, dunque la lettura di questi effetti dati dalla pandemia e anche le parole adeguate a ridare fiducia e speranza ai più piccoli dipendono anche da come i genitori stessi hanno vissuto e stanno vivendo il passato e il presente, tra fatiche e risorse: per questo, uno sguardo all’intero sistema familiare può essere utile per comprendere e poi risolvere insieme gli eventuali rituali ossessivo compulsivi dei più piccoli, sintomo di un disagio che deve essere accolto.
articolo a cura di:
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