L’amicizia e il rapporto con i coetanei, ovvero il gruppo dei pari, sono fondamentali per lo sviluppo dell’identità durante l’adolescenza. Rispetto all’età infantile, infatti, molto tempo è investito nella formazione e nel mantenimento dei legami al di fuori del nucleo familiare.
Innanzitutto, riportiamo alcune differenze nel modo in cui ragazzi e ragazze formano amicizie in questa fase di vita: tipicamente i maschi tendono ad aggregarsi in gruppi e compagnie più larghe rispetto alle femmine. Ciò può far sentire il ragazzo parte di una seconda famiglia, come si evince dalla condivisione della musica, dello stesso look e interessi (sport, videogiochi, serie tv…) e dei valori sociali.
All’interno del gruppo, inoltre, il ragazzo conoscerà il mondo esterno, sperimenterà la propria virilità e i propri limiti; il che talvolta si può tradurre in alcuni comportamenti pericolosi, come l’uso di sostanze o alcune tipologie di sfide tra amici. Infine, possiamo pensare che la forza del gruppo a volte aiuti il giovane ragazzo ad “approcciare” l’altro sesso. Quanto detto poc’anzi riguarda e interessa anche le ragazze, le quali, tuttavia, sembrano preferire i legami a due, tra amiche, o in piccoli gruppi, caratterizzati da un legame affettivo forte.
Quali sono i motivi per cui il gruppo dei pari è così importante in questa fase?
In adolescenza i giovani attraversano l’importante compito evolutivo di separazione dalla famiglia e dai riferimenti infantili per avvicinarsi ad una propria autonomia ed individuazione. Questo processo può scaturire sensazioni di disorientamento e confusione e la figura dell’amico può supportare il processo di costruzione del sé. L’intensità del legame può dunque offrire sicurezza in un momento di smarrimento identitario.
In fase puberale, mentre gli adolescenti cercano quindi di costruire una propria identità, diversa da quella dei propri genitori, entrano anche in società. Incominciano a dormire fuori casa e a partecipare alle gite di classe: in tali momenti si consolidano i legami con i coetanei. Inoltre, sempre durante la pubertà, il giovane è chiamato a creare un proprio sistema di valori, che integri quelli familiari con le idee nuove provenienti da persone esterne. Infine, possiamo pensare che i legami di amicizia facciano sentire emancipato o emancipata l’adolescente, in quanto si sente parte di una famiglia diversa da quella di sangue.
Una delle possibili conseguenze della formazione di questi forti legami è che i genitori sembrino passare in secondo piano. E capita spesso che questi descrivano i figli come qualcuno che non riconoscono più, spesso criticando i look, le loro scelte e le nuove frequentazioni. Ma se i ragazzi possono all’apparenza arrivare anche a “disprezzare” i loro genitori e non ascoltarli, è importante sottolineare l’importanza del legame con loro durante questa delicata fase della vita, in cui i giovani sono impegnati in un processo di separazione che vive di una continuità con la propria storia famigliare.
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