Il disegno è una delle prime attività ricreative con cui un bambino si approccia, e porta con sé un insieme di benefici per il suo sviluppo sia cognitivo sia motorio. Inoltre, il disegno nei bambini viene visto come un efficace mezzo di comunicazione attraverso il quale possiamo scoprire cosa si cela nella mente dei più piccoli: insieme a forme e colori, ritroviamo sul foglio anche indizi di emozioni, pensieri, scenari immaginari che trovano tramite il disegno una rappresentazione.
Proprio a proposito dell’importanza del disegno nei bambini, abbiamo posto alcune domande a Gianluca Manciola, architetto e fumettista, nonché membro dell’équipe dell’Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus, per la quale cura il laboratorio di fumetto.
Il disegno nei bambini
Quali sono i benefici che i bambini traggono dal disegnare?
A livello motorio, i più importanti sono lo sviluppo della manualità fine e della capacità di osservazione: il disegno è uno strumento che ti porta a guardare le cose con occhi diversi, a osservarle da altri punti di vista, diventando così anche “strumento delle tue invenzioni” che prendono forma sulla carta.
Come accennato poco fa, il disegno è uno strumento “di trasmissione” molto importante. Quali sono le principali differenze tra una comunicazione di questo tipo e una invece verbale?
La prima differenza è che una comunicazione di questo tipo veicola molti messaggi, che si concretizzano e si condensano nelle immagini, a volte “scavalcando” il nostro volere. Quindi, senza volerlo, un’immagine che scaturisce da una persona porta con sé anche significati “inconsci” della stessa, come fossero un pezzetto del suo mondo interno, e questo è ancora più evidente quando a disegnare sono i bambini. Un’altra differenza è che, ad esempio, la scrittura non permette gli scarabocchi, anche loro però trasmettitori di pensieri – anche molto profondi. Infine, il disegno si può collegare a una dimensione di gioco: è vero quindi che permette di esplorare il mondo interno dei bambini, in diverse sfumature e accezioni, ma in un modo che quindi non viene percepito come “inquisitorio”, ma che può invece diventare piacevole e divertente.
In conclusione, per disegnare bisogna essere “bravi”?
A questa domanda si può rispondere dicendo tutti possono saper disegnare: un “bel disegno” non è solo un disegno tecnicamente fatto bene, ma soprattutto un’immagine densa dell’obiettivo e delle energie di chi l’ha creata, le cui caratteristiche esprimono un segno, lasciandolo quindi non solo sulla carta, ma anche in chi la sta guardando. La capacità di disegnare potrebbe essere paragonata alle altre funzioni cognitive e, come la memoria, l’attenzione e la capacità di lettura, andrebbe coltivata e portata avanti sempre.
articolo a cura di:
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