Vai al contenuto
insegnare le lingue ai bambini

Insegnare le lingue ai bambini? Con la tecnologia è semplice

Conoscere una o più lingue oltre alla propria al giorno d’oggi spalanca le porte, e in futuro non potrà che continuare ad essere così: molte mamme hanno però le idee confuse riguardo all’insegnare le lingue ai bambini; per questo nell’articolo di oggi cercheremo di colmare ogni dubbio.

Qual è l’età giusta per iniziare ad insegnare le lingue ai bambini?

Non c’è un’età giusta e l’idea diffusa secondo la quale le lingue straniere possano in qualche modo “confondere” le idee è assolutamente campata in aria. Il nostro consiglio è di cominciare a insegnare le lingue ai bambini il prima possibile: i bambini infatti cominciano ad ascoltare e a riconoscere i suoni già quando hanno pochissimi mesi ma soprattutto dopo il primo anno di età.

Anche in età più avanzata, intorno ai 7-8 anni, si può puntare sull’apprendimento di una nuova lingua: anche a quest’età il bambino potrà raggiungere livelli davvero alti con pochissimo sforzo. Chi impara una nuova lingua in età precoce, infatti, ha una padronanza molto diversa da chi la impara in età più avanzata. Se ci si dedica all’apprendimento più in là col tempo, il cervello userà dei meccanismi più razionali e meno “sensoriali”, facendo di conseguenza più fatica.

L’aiuto della tecnologia per insegnare le lingue ai bambini

La tecnologia è uno degli strumenti più utili in assoluto per far imparare una nuova lingua al bambino. Grazie al web abbiamo molto più materiale rispetto al passato sul quale poter contare, una risorsa praticamente infinita!

Se non sapete come selezionare il materiale che può esservi utile, provate a cominciare con un sito come Babbel, che ha anche un’app molto intuitiva, ottimo per far imparare le prime frasi in inglese al bambino e fargli prendere confidenza con la lingua. Nelle fasi iniziali dell’apprendimento (ma anche in seguito), siti di questo tipo si rivelano perfetti per arricchire il vocabolario dei bambini e abituarli ad avere conversazioni verosimili. Insomma, tutto l’opposto dell’insegnamento scolastico e ingessato dei classici manuali di grammatica, che non sono più sufficienti per una conoscenza più ampia e naturale della lingua.

Libertà di approfondimento

Anche i cartoni animati, i video su YouTube e altri contenuti come le canzoncine in lingua possono far immergere i bambini in questo nuovo mondo che è l’apprendimento di una lingua straniera. Se però si tratta di bambini in età prescolare, è necessaria prima un’infarinatura che dia loro gli strumenti per capire almeno qualcosa di ciò che vedono e ascoltano.

In caso contrario, c’è il rischio di farli annoiare, con un effetto completamente opposto rispetto a quello desiderato. Per questo sarebbe meglio puntare prima sul vocabolario con l’aiuto di siti come quello citato poco prima, che guidano il bambino all’apprendimento, e poi magari, una volta raggiunto un certo livello, lasciare a lui la scelta per quanto riguarda i contenuti che preferisce; in questo modo potrà approfondire liberamente quello che vuole, avendo in mano tutti gli strumenti che gli servono.

La strategia della routine per insegnare le lingue ai bambini

Data l’importanza dell’interazione umana nel corso dell’apprendimento (motivo per cui consigliamo caldamente di essere voi a insegnare la lingua, o le lingue, ai bambini), un’ottima idea può essere anche quella di assumere un/a babysitter madrelingua, che sappia dargli stimoli e creare occasioni di svago interagendo solo nella lingua in questione.

Un altro aspetto da tenere a mente è che non è importante la durata delle varie “lezioni” o occasioni di intrattenimento in lingua: quello che conta è creare un’abitudine, costruire una vera e propria routine. L’ideale sarebbe quindi pianificare un appuntamento fisso con la lingua, a prescindere dalla durata (anche se è ovvio che se questa sarà maggiore i risultati saranno più visibili in minor tempo).

Misura e divertimento

Gli esperti raccomandano di non insegnare le lingue ai bambini in più di tre idiomi contemporaneamente, per non sovraccaricare la loro memoria e dare loro lo spazio mentale per sviluppare al meglio le conoscenze delle lingue straniere.

Un altro consiglio è di non avere fretta: dobbiamo ricordarci sempre che si tratta di bambini, non di soldatini ai quali impartire solo nozioni! Usate quindi sempre dei modi consoni per proporre quest’attività ai più piccoli, facendo in modo che sia sempre divertente e coinvolgente, non un obbligo al quale non possono rifiutarsi. Con il tempo e tanta pazienza si potranno raccogliere i frutti degli sforzi fatti per insegnargli una nuova lingua, e sarà una soddisfazione grandissima.

Partecipa alla nostra community Facebook
per conoscere altre mamme, confrontarsi, chiedere opinioni, recensioni e consigli