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Allattare in pubblico è ritenuto ancora scandaloso

Anche se ormai i tempi dell’allattamento al seno per me sono passati da un pezzo (purtroppo, aggiungerei!), mi ritrovo inevitabilmente a scrivere di questo argomento, visto che ancora oggi, nel 2016, nel nostro illuminato Paese, allattare in pubblico dà scandalo.

Questo è quanto accaduto a Valentina Piccini, la blogger che ha pubblicato su Instagram una sua foto mentre allattava al ristorante.

La foto mi sembra assolutamente discreta e il motivo della scelta di pubblicarla su un social mi pare evidente: far passare il sacrosanto messaggio che allattare al seno è un gesto naturale e importante, e che le mamme possono e devono allattare liberamente.

Una donna diventa mamma, ha un bambino e decide di allattarlo al seno, cioè di fare la cosa più naturale del mondo, e anche più salutare. La mamma in questione decide anche di non chiudersi in casa per sei mesi almeno, sola con il suo piccolo, ma di andare al parco, di fare qualche passeggiata, magari addirittura di andare ogni tanto a mangiarsi una pizza o a prendersi un aperitivo. E, quindi, di allattare in pubblico.

Non sia mai!

Perché in questo mondo di volgarità imperante, di tette, culi e boccucce a cuore, di selfie ammiccanti, perizomi e sguardi arrapati che imperano ovunque, una mamma che nutre il suo bambino infastidisce, innervosisce, suscita critiche di ogni tipo. E, cosa ancora più assurda, solleva tantissimi commenti negativi da parte delle altre donne!

A me sembra una cosa inconcepibile, fuori dal mondo. 
Si rasserenino tutti, anche i più bigotti: Papa Francesco, qualche tempo fa, ha permesso l’allattamento al seno niente meno che in chiesa.

Certo, c’è modo e modo, ma non credo che nessuna mamma si metta nel mezzo del ristorante con il seno spudoratamente al vento, almeno a me non è mai capitato di vederlo. E’ un gesto discreto, fatto sempre con rispetto per gli altri e soprattutto per se stesse. E’ un gesto naturale e bellissimo.

Dunque basta, lasciate perdere! Ma che fastidio può dare?

Boh, io proprio non lo capisco.

L’allattamento al seno per definizione non ha orari, non può essere programmato. Ricordo di avere allattato ovunque, senza problemi. Una volta in un bel locale di Brera il cameriere, un ragazzo giovane e simpatico, era venuto a prendere l’ordinazione. Poi mi aveva detto, con dolcezza: “ripasso dopo, finisci di allattare con calma il tuo bel bambino”. Ecco, è così che dovrebbe essere.

Oltretutto oggi c’è sulle mamme una grande pressione rispetto all’allattamento al seno, che se una decide di non allattare viene subito bollata come mamma degenere (e anche su questo ci sarebbe da discutere). Quindi, in sostanza, la soluzione sarebbe questa: allatta, perché se no non sei una brava madre, ma chiuditi in casa per almeno sei mesi, non uscire perché i perbenisti si sconvolgono a intravedere un pezzettino di seno coperto dalla testolina di un bimbo che fa la sua poppata.

Quanta ipocrisia, che tristezza!

Ma per quale motivo in un mondo in cui non ci si scandalizza più di niente, ma proprio di niente, una mamma che nutre il suo bambino desta così tante polemiche?

Una risposta ci deve essere, ma io proprio non riesco a trovarla. Mi aiutate?

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