Il 7 febbraio è il Safer Internet Day, ed oggi, quando si parla di educazione, non si può prescindere dall’insegnare ai nostri ragazzi a muoversi non solo nel mondo reale, ma anche in quello, altrettanto impattante sulla loro vita, di internet.
Il Safer Internet Day, che ricorre il secondo giorno della seconda settimana di febbraio, è occasione per riflettere su tematiche importanti.
Gli episodi di cyberbullismo, che fino a qualche anno fa erano sporadici, ora sono preoccupanti e la cronaca ci riporta spesso casi dalle conseguenze gravissime.
Si dovrebbe partire dall’idea che lo spazio di internet equivalga per i nostri figli agli altri ambiti in cui si muovono e socializzano.
In quello spazio devono quindi valere le stesse regole che governano altri luoghi: il rispetto degli altri, il coraggio di dimostrare personalità senza seguire la massa protetti dallo schermo, la capacità, insomma, di distinguere il bene dal male.
Safer Internet Day: tutte cose che dobbiamo insegnare ai nostri figli ben prima dell’adolescenza.
Negare l’accesso a internet è impossibile e anche sbagliato: è giusto che i nostri ragazzi si confrontino con uno strumento che fa parte integrante delle nostre vita. Aprire però con loro un dialogo sul tema e chiedere trasparenza sui movimenti on line è doveroso.
“Senza adeguate misure di protezione, molti più bambini e adolescenti saranno sempre più vulnerabili ai rischi e ai danni online nel nostro paese e nel mondo e gli stessi ragazzi ne sono consapevoli, infatti 6 ragazzi su 10, tra i 12 e i 18 anni, dicono di aver vissuto un’esperienza spiacevole nello streaming live, e nonostante ciò continueranno ad usare e far entrare nella propria sfera di relazioni, device e social e con essi altri rischi online- dichiara il Prof. Ernesto Caffo, presidente di SOS Telefono Azzurro.
Proprio Telefono Azzurro ha collaborato con Doxa nella ricerca sul cyberbullismo e il rapporto dei minori con internet.
Non ne è uscito un quadro rassicurante:
Sei adolescenti su 10 vittime dello streaming live. Per Il 40% il web rappresenta luogo di minaccia e quasi 1 su 4 teme ricatti online.
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Cyberbullismo, pornografia e pedopornografia, adescamento, sextortion, grooming sono le situazioni di pericolo che bambini e adolescenti vivono quotidianamente durante la loro navigazione online o sui social. Sei adolescenti su dieci sono stati vittime di esperienze negative durante attività di streaming live. Sono queste alcune delle principali evidenze che emergono dall’attività quotidiana degli operatori del Centro d’Ascolto di Telefono Azzurro, e che sono confermate dalla ricerca effettuata da Doxa Kids insieme a SOS Il TELEFONO AZZURRO e condotta su oltre 1000 bambini e adolescenti italiani in occasione del Safer Internet Day, la giornata internazionale di sensibilizzazione sui rischi legati al web istituita nel 2004 dall’Unione Europea e coordinata dai network Insafe e InHope, in collegamento diretto con le realtà nazionali più attive sul tema.
I risultati della ricerca consolidano il timore da parte dei più giovani di esser vittime inconsapevoli di una pericolosa esposizione ad uno strumento utile, ma incontrollato di cui avere paura. Gaming, denaro, sessualità, ricerca di informazioni, contenuti personali, violenza e prevaricazione, contenuti lesivi/inadeguati veicolati attraverso lo streaming, il live e le stories. Internet permea la vita di bambini, adolescenti e delle loro famiglie, incidendo significativamente sulle abitudini e sulle relazioni.
Per Il 40% rappresenta luogo di minaccia e quasi il 40% ha paura del cyberbullismo. Il 26% degli adolescenti tra i rischi di internet teme di incontrare notizie false (fake news), soprattutto in ambito salute visto che nel 21% dei casi vengono diffuse notizie diverse e discordanti in merito allo stesso tema, oppure informazioni che poi si rivelano false o inutilmente “terrorizzanti”. Un terzo degli adolescenti acquista giochi online e dedica al web più di due ore al giorno, tra utilizzo della rete e gaming; nella fascia 8-11 anni lo fa oltre il 20%. Inoltre i bambini sono molto impauriti dall’ipotesi di leggere frasi volgari o violente, lo è addirittura il 32%.
I dati provenienti dalla linea di ascolto 1.96.96 guidata da Telefono Azzurro riportano la gestione di un caso al giorno (323 casi) riconducibile a problematiche relative ad Internet. Gli psicologi e gli operatori dell’associazione che da trent’anni opera a tutela dei diritti di bambini e adolescenti hanno offerto sostegno su disagi legati a Cyberbullismo 33%; Sexting 18%; Atti autolesivi e suicidio 13%; Grooming 7%, Pedopornografia online 5%, Informazioni su Internet 10%, Dipendenza da Internet 4%.
L’ampia gamma di rischi che i bambini e gli adolescenti corrono online richiede una molteplicità di reazioni, alcune concentrate sul loro comportamento, altre basate invece su soluzioni tecnologiche. Quello che collega tutte queste risposte è tuttavia la necessità di una visione globale: la tutela dei bambini online, indipendentemente dai rischi specifici che corrono, richiede azioni organiche e coordinate che tengano conto delle diverse circostanze relative alla vita dei bambini e degli adolescenti, e alla vasta gamma dei soggetti coinvolti imprese, legislatori, genitori, insegnanti e gli stessi bambini ragazzi.
In Italia è attivo il progetto Safer Internet Centre Generazioni Connesse, co-finanziato dalla Commissione Europea che si concretizza nella piattaforma online “Better Internet for Kids” gestita da European Schoolnet. Il progetto è coordinato dal MIUR con il partenariato di alcune delle principali realtà italiane che si occupano di sicurezza in Rete: Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Polizia di Stato, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alcuni Atenei, Save the Children Italia, Telefono Azzurro.
Il Safer Internet Centre (SIC) nasce per fornire informazioni, consigli e supporto a bambini, ragazzi, genitori, docenti ed educatori che hanno esperienze, anche problematiche, legate a Internet e per agevolare la segnalazione di materiale illegale online. L’obbiettivo generale è di sviluppare servizi dal contenuto innovativo e di più elevata qualità, al fine di garantire i giovani utenti la sicurezza “nell’ambiente” on line, considerando, al contempo, il connesso investimento come un’occasione ‘virtuosa’ per una crescita ‘sociale’ ed economica dell’intera collettività.