Ho letto Se questo è un uomo di Primo Levi a tredici anni, a scuola insieme ai miei compagni di classe. La professoressa di Italiano ci aveva fatto fare un lungo lavoro sul fascismo. Sebbene me lo ricordassi praticamente a memoria perché all’epoca mi era piaciuto tantissimo, l’ho riletto recentemente e ne consiglio la lettura.
Lo consiglio agli adolescenti di oggi, le donne e gli uomini di domani.
Lo consiglio agli insegnanti, consiglio loro di farlo leggere ai propri studenti, considerando il fatto che è un libro indicato ai “ragazzini” che abbiano già studiato la storia della Seconda Guerra Mondiale e abbiano un’idea di cosa sia stato l’Olocausto. Lo consiglio anche agli adulti che negano sia esistito, l’Olocausto.
Primo Levi era un ebreo e un partigiano, catturato nel 1943 dai fascisti, deportato ad Auschwitz nel 1944 e liberato nel 1945. Nel 1946 ha pubblicato “Se questo è un uomo”, un libro memorabile. Nella sua vita ne ha scritti altri, tra cui “La tregua” in cui narra il viaggio di ritorno da Auschwitz e, da anziano, nel 1986 “I sommersi e i salvati”, un altro libro sull’Olocausto. Nel 1987 si è suicidato gettandosi dall’ultimo piano di casa sua, buttandosi giù dalle scale, nel “vuoto”. Avevo quindici anni e ricordo ancora la notizia al telegiornale, per dire quanto mi sia rimasto dentro questo bellissimo libro, questa agghiacciante testimonianza.
“Se questo è un uomo”… Chissà, “se questo è un uomo”.
Me lo chiedo, a volte, quando mi capita di leggere notizie di attualità che mi sembra di aver già letto sui libri di Storia, tanto, tantissimo tempo fa.
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Ripetetele ai vostri figli
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